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Luigi Ricci
ULISSE. IN ITACA
BIBLIOTECA-CAPRONI
Sala T
Scaffale 6
59575/1 ^^^^ H
006/3 X
IJ L I S S E
I n I T A C A
AZIONE PER MUSICA
IN CN ATTO DA RAPPRESENTARSI
NEL REAL TEATRO DI S. CARLO
La sera de* ti. Gcnnajp 1S2S.
PER E S T E. G G I ARSI G L I A .\ IV l DI
SUA ALTEZZA llEALE
UHC-CMAPEL HILL
( 3 )
P R O TESTA.
È troppo nota F Odissea ^ onde si è trat- to questo brieve componimento drammatico . L' autore quindi implora la troppo da lui sperimentata indulgenza di questo intendente e generoso Pubblico ^, pe' cangiamenti che si è avvisato di fare spezialmente riguardo allo scoprimento d' Ulisse alla fedel consorte ^ ed al modo onde scaltritamente cerca disfarsi de' Proci ^ imperoccliè essendoglisi prefisso po- co tempo per r azione ^ non gli veniva fat- to annodarla vie maggiormente .
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V
https://archive.org/details/ulisseinitacaazi613gila
( 5 )
Il componimento è del Sig. Domenico Gi- lardoni *
La Musica del Sig. Luigi Ricci , alunno del Real Collegio di Musica , ed allievo del celebre Maestro Sig. Z ingarelli .
Architetto de' Reali Teatri , e direttore delle decorazioni sig. Cav. J). Antonio Niccolini.
Inventore ^ e direttore dello scenario sig. Pa- squale Canna . L'esecuzione delle scene di architettura è de' signori Vincenzo Sacchet- ti^ e Niccola Pellandiy e di quelle di pae- saggio del sig. Raffaele Trifari *
Direttore del macchinismo sig. Fortunato Quériau *
Macchinista , sig. Luigi Corazza .
Attrezzeria disegnata, ed eseguita dal sig. Lui-- gi Spettini é
Direttori del vestiario , signori Tommaso No-- v>/ 5 e Filippo GioK>inetti .
ERSONAGGI.
ULISSE , Re d' Itaca .
Signor BoNFiGLi , - ■■ PENELOPE , sua moglie .
Signora Cori-Paltoni , TFXEM AGO, loro figlio.
Signora Marzocchi Eloisa . ÀNTIWOO -, Principe supremo fra' Proci , clìe aspira-^ no alla mauo di Pem^lope .
Signora Marzocchi ALMEniNOJ . ÀLCANDRO , sommo SaGerdote del Tempio di Mi- iierva .
Signor Benedetti^ al servizio della Real Cap-^. pella Palatina, , EUMEO , antico confidente d' Ulisse . Signor Chizzola .
Coro di Guerrieri Feaci . Proci . Popolo .
Ancelle di Penelope^
Sacerdoti . Grandi . Guardie ,
V azione è in una spiaggia delV Isola Itaca ^ c nella Pie g già d' Ulisse .
I versi virgolati si omettono per brevità .
ATTO UNICO.
Notte che andrà dileguandosi a grado a gra- do . In prospetto , marina . Di lato , ve- stibolo del Tempio di Minerva *
SCENA PRIMA.
Alcandro sorte dal Tempio ^ e fermato perso la rwa:
E
a elle me cliìamì ^ o mormorante sponda | Se ognor sei priva delF invitto Ulisse?.. A notte sempre il novo di succede ^ Rinasce sempre aurora, ei sol non riede !..
( inginocchia . ) Ali se mal su lidi estrani Apre ancor le sue pupille Quei che in fumo , ed in faville Troia tutta al ciel mandò ; Diva ^ il rendi a questa terra ^ Che gemente quanto è il giorno , Nel pensier del suo ritorno Gli anni , e i lustri consumò .
( Si ritira. )
SCENA II.
Approdata ma nai>e ^ discenderanno i Guerrieri Feaci
1. Parte .
C^ui tu Ito tace . — Non havvi alcun . ^
2. Parte .
Immoto giace — Sopito ognun . — • ( Tutto it Coro appressandosi alla nave , ) Signor 5 dair onde — Rimuovi il pie' . — . Air egre sponde — Ridona il re - — .
( 8 )
vii, E sarà yer die dopo affanni tanti
Rivegga il suol che i miei vagiti accoke ?.. Itaca mia!.. Tal gioia Mi versi in ogni vena , Ch' io te ricalco , eppure il credo appena ! Ma perchè , destin crudele ^ Non è quella eh' io lasciai Quando sciolsi in mar le vele , Onde Grecia vendicar?.. Qui d' intorno a me scorgea Padre , sposa , figlio , amici^ Ed io tutti al sen stringea ^ Pianto a ognun vedea versar Ah quel dì se ognor rammento , Torno ognora a lagrimar ! Coro dopo di at^er esplorato . L' alpestre tua cittade Vedemmo disserrar . De r alme tue contrade Già adimmo il susurrar . UH. Ebben?.. Coro Recar periglio
Può al certo V indugiar . Uli\ Voi dunque ?
€oro^ Sul naviglio
K' andiam . — Vii. No , il pie* fermate ^
Or io possa almen laf^ciate , Pria tutti riabbracciar . Coro . Sul ciglio ornai le lagrime
Chi puote raffrenar . UH. Sì bel diletto ,
Che in questo petto ^ Fida amistà Versan^lo va ... 11 cor ... chi sa ... Fra' cari miei
Provar potrà , Allor che spento
(9) L' iniquo stuolo Nel patrio suolo Trionferà . Coro, Eroe sì chiaro,
Sovran si caro ^ La tarda età Ammirerà , Rispetterà *
( / Feaci imbarcano . } Vii, Solo già sori ..."Che mai farò ?.. Si tragga Il piede in ver la Reggia ... Ma .. quel delubro sì a Minerva h sacro * Penetrarvi m' inspira , onde alti prieghi Rinnovelli alla Dea , Perchè distrugga appién la turLa rea !
( Entra nel tempio, )
SCENA ni. Interno dIiJ? Reggia .
Penelope preceduta dalle ancelle 4
C^uei cari e tei momenti, Che un giorno qui godea ^ Quest'alma avrà preseaii , Terrà scolpiti ognor!.. Ah Ulisse .. ah dove sei
Cagion del mio dolor?,. Deh vola a chi costante
Ti serba e fede, e amor. Ti calma , in questa Reggiate
In breve il pie' porrà . Ah si , r Eroe magnanimo
A me ritornerà . E allor del regno il giubilo ,
Al tuo risponderà . Se in braccio alla speme
Pen.
Coro Pen. Coro. Pen.
( IO )
Fidato il mio core ,
PJon soffre , non geme ,
Più pena non ha , Vicino allo sposo
Che far non dovrà ? Per r alto contento
Di gioia moiTa ! Ma del consorte al pari Il figlio pur gli affetti miei divide».. Del padre ei corse in traccia , E lunga è ancor dalle materne braccia ! Tutte al lido n' andate , ( Alle ancelle . ) Kè prive di sue nuove a me tornate. ( Partono. )
SCENA IV.
Penelope , ed Eumeo . -
Eum, Fleìna , or or dalF alta torre io vidi Nel porto entrar del figlio tuo la nave . Pen. Il ver m' apporti ?.. va no., voglio ... Eum. Ei viene .
( Parte . )
SCENA V.
Penelope e Telemaco , Tel. ,^Lh madre ...
Pen. Ah figlio ... Dimmi ,
Del genitor qual nuova udir ti avvenne ? Tel. Invan di Pilo il regnator Nestorre ,
Di Sparta il re guerrier figliuol d' Atréo
Interrogai , cliè ciascuno ignora ,
Se il padre è polve , se respira ancora ! Pen* » Ahi qual tremendo aspetto
» La nostra sorte prende I
» Ahi qual sovrasta a noi
» Di sventure e di rischi orrihil nemho !
» Già presso è Tura in cui nomar degg' io
( >-
» Novello sposo in fra^ qi\e' Prenci audaci , )) Ghie armati vanno pèr Ja reggia...
Tel. » Ah taci
» Non mei ridir Con arti , )) Cerca , se puoi , la scelta rea posporre )) Mostra , convii^nci , eh' or sarebbe indegna , » Che sovra quel mortai che la promove , » La folgore cadrà del sommo Giove ! Lasciami intanto ...
Pen. E vuoi ?
TeL Rinavigar , unir soldati , e brandi , Quindi i Proci fugar da tal cotitrade , Riaver con Farmi la natia cittade!..
Pen. Ebbea seguirti io voglio ,
Senza Ulisse non curo e regno e soglio .
Tel. Deh pensa ...
Pen. Ormai pensai — ■ Fuggiam .
S C E N A VL I Antinoo , Penelope , e Telemaco .
JL arresta Potrai lasciar il regno allor cV ài scelto Un successor . E infin che tal non s'oda Da te nomar , più non vedrai tuo figlio ! Vieni . ( A Telemaco . )
TeL Ah madre m' abbraccia .
Deh serbati costante al padre mio .
Pen. Non dubitar
ui
j4nt. N' andiam — Mi se
Pen. Tel. " Addio
SCENA VII.
^ Ulisse , ed Euueo .
UH. Efccoti Ulisse nelle avite soglie... Oh come il cor gioisce iji rivederle ...
( }
Ma sì ... è pur d^sso è quegli Eumeo Eum. Chi veggio
Ali Prence ... ( per inginocchiarsi . ) Uli. Sorgi . E Ione
Mi cliiama , e afferma clic Cretense io so^o * Eiim. Come nella tua Reggia ?.» Uli. Te cercando
Ogni guardia ingannai
Ma qual romor?., Eum, Co' Proci Antinoo arriva .
Uli. E la cagion ? ' Eum. Onde fra lor prescelga
Penelope un consorte !. . Uli. Ali vili ! E in voi cotanta infamia annida l
Ma pur cadrete ! Intanto
Confuso mi terrò fra lor seguaci •
Tu mi seconda a tempo , e a tempo taci .
SCENA VIIL •
Guardie Antinoo co* Proci ; Jlcanvro co' Sacerdoti Penelope accompagnata dalle ancelle , Ulisse ed EùMEo in disparte «
Cor9 . O tu , elle il grande Icario
Si vaga al mondo die' , Rimira i Proci supplici
Deporre al tuo Lei pie' , Imperi , schiere , e popoli ^
Un cor fedele a te ; Perchè tu possi eleggere
Fra tanti regi un re
Pen. Taccia ogni labbro . Udite .
P già vólto è il quarto lustro, e Ulisse,
F* non visto, vuoisi altrove spento 5 La sc^a or or paleserò , ma in pria Ch'oltre mia ^orte > reada ognor securi
( i3 )
Del figlio i dritti y ognun di voi qui giuri . ( Ulisse insospettito alle parole di Penelope le si at^-» vicina . Antinoo co'' Proci accanto all' ara^ dicono. ) Ove tua vita involi
Di morte il crudo artiglio , Serbar nel trono il figlio > Giuriamo a' Numi , a te . Pen. Oh Dei!.-
Ant. ( Non più • Giurammo .
Pro. ( L' affamino ormai deponi .
La scelta a tutti esponi . Pen. La scelta mia?.. Quest'è!..
( <7^ra rapidamente un pugnale , ed Ulisse , le trattiene il braccio . )
UH. Ti ferma ...
Pen^ Che!.. M' inganno !..
Antm /-l'I • • »*
a dm sei?..,
Pro.
UH. Eton son io ^
E in Creta il ciglio mio
Scoperse il primo di . Pen. Ah no ... tu sei
UH. Ulisse
Fui pur compagno , amico ,
Infin che visse !.. Tutti* Ah parla ...
Ulissie?..
UH. In mar peri !
Tutti .
Peri !. qual 8'^'^ j 1^ petto ^ pena ^
La alfin svani !
speme
Ani. ( Dissimular^ Duci osteiitar ; — Pro. ( Alta ragion — Così rxì impon . —
Sleal sarà Ma regnerò . — Non giov' ardir — Senza tradir . —
( i4 )
Vii. Ale. Eum.
ira frenar — simular — * Lui
Alta ragion — Cosi ^,impon . —
Mi . , M •
ravviso , — Ma poi manco . —
L' infausto dir — La fé languir ! —
Pen. ( D'Ulisse par — Quel favellar, —
Ant, ( O mia ragion , ~- Più in me non son. —
T) • iiii r ' r, . mi , , Tria T treno , — roi ^ parlo ; — la ^ le ^ '
L** infausto dir — t^^" fé lano^uir — La ^
Pen. Dimmi Lo sposo ?..
Vii. È spento I.,
Li me suoi detti pose .
Ergergli tomLa impose .
Fu questo il suo voler . Pen. Ma tu ?<>.
Vii. De' cenni suoi
Apportator son io . Pen. ELLen , partite .
y4nt. Pro. E vuoi ?..
Pen. Compir si pio dover .
f^^^ ( Eleggi in pria.
Pen. ^ Noi posso *
Udiste lo stranier • Infino al nuovo Sole Non deggio che tacer\ Tutti . Fosca nube sul ciglio discende ,
Grave pondo m' opprime ed invade , Sento in seno piantar mille spade , In più brani dividersi il cor . Deb pietà se di me pur vi prende , Cessi o Numi cotanto rigor . ( Tutti partono fuorché Vlissc ed Antinoo . )
(i5)
Aut. Stratiier ^ ti ferma . Ulisse in mav vedesti
Spirar tu stesso UH. Ah non è ver ...
Ant. Che parli ?
UH» Il dissi ond' ella in suo pensier T ohblii .
Ulisse è in vita , e in Lrev' istanti riede .
Kel cor miei detti chiudi , e pronta nave
A contrastar voi guidi il suo ritorno . \Ant. Ma in te cotanta zelo?.. UH. Il niise r oro ,
Che chieggo in guiderdone . Ant. Più che credi ne avrai,
Se appena andrà sul mar che fende Ulisse
Tutto il drappel de' Proci ,
Tu r onda solcherai ,
Che neir Epiro mena , e su (jue' lidi
Telemaco deponi . . , tJii. Telemaco ! . . AnU Intendesti ?. .
^7/^. Intesi ... ( Oh sorte! )
( Antinoo parte . )
SCENA IX.
Ulisse e Penèlope •
UH, ^^ui rivolge Penelope il suo passo .
Oh momento fatai!.. Pen^ Qui .. ancor ». colui
Ma ... Quel semLIante UU.\ Girando intorno. ) Alcun non v'ha ... Pen. Che cerchi
UH. Ah se uti istante a te parlar potessi!.. Pen. Numi ! Forse !..
UH. Alla speme apri il tuo core ...
Ma ...
Pen. Non temer . T' appressa .
Ognun è lunge . VH. Ulisse...
( i6 )
Pen. Si Deh parla?.*
UH. Vive...
JPen, Vive ! Che sento !
Qual gioia in sen mi versa queir accento !
( Prendendolo per mano . ) Ma tu tremi ^ e insiem gioisci , Vuoi parlarmi , e perchè taci ? Tu t' infiammi , e impallidisci 9 No comprenderti non so 1 UH. S' io vacillo 5 e insiem gioisco ,
Tremo , palpito , sospiro ; S' io m' infiammo , impallidisco , Nemmen io spiegar lo so ! ( Qual mistero ! )
( Non resisto * Più frenarsi il cor non può ! ) Deh mi guida a Ulisse .
Il vedi .
Che ! Tu I Forza più non ho ! Sorgi •
Adunque io non m' illusi Quando ...
Ad arte il tuo consorte Finse morte ...
Oh qual momento Di contento, e di piacer !.. Ma felice .. appien non sono .# Forse .. Oh Numi !..
Piangi ?
Il figlio
Da noi lunge in crudo esiglio , Non mai più potrò veder 1 Ah no , non piangere , Serena il ciglio , Che i rei distruggere , Salvare il figlio , Lontano rendere 11 tuo periglio , Per te , quest' anima ;
( «7 )
Or or saprà , E il cor felice
Ti renderà ! Peri. Ah no , non piangere
Vedrai più il ciglio ,
Se 1 rei distruggere ,
Salvare il figlio ,
Lontano rendere
Il mio periglio ,
La tua teir anima
Or or saprà , E il cor felice
Mi renderà ! Vii* Mi lascia .
Pen. Vanne .
a 2. Ti rivedrò .
UH. Fra poco ...
Pen. Al seno
a 2 Ti stringerò .
SCENA X. Marina come nella Scena Prima .
Antinoo 3 (juindi Coro di Proci .
ulto il pensier seconda ! E paghi appieno Del cor saranno i voti ! Ulisse estinto , mio sarà quel soglio , Che ... (*) I Proci ... lor fidar T incarco io voglio !. { ) Fedendo ^^enir i Proci )
Coro .
Ebben ? Risolvi ? Antinoo ? Non giova più il soffrir . I Apprenda ormai Penelope
Col Lrando ad obbedir ! Ànt. Tacete . In vita é Ulisse .
Coro^ In vita! E chi tei disse?
( i8 )
Ant. Eton cìie a lei con arie
Ben seppe or or mentir
( Fra se . )
( Oh desiato istante ,
Deh rendi a un core amante La cahna e quella pace , ; Che invan cercò fiuor 1 )
( Ai Proci. )
Egli è sul mar « Solcate instahile elemento . Tra i flutti esangue , spento ^ Non più rivegga il dì ! Coro. Sul mobile elemento
Ti^oncar saprem suoi di ! Ant. AUor che degli acciari
Il Lalenar vedrà , Ne' più lontani mari
Rinavigar vorrà \ Ma vinto allor , fra V onde
E morte e tomLa avrà , Ne le sue patrie sponde Più rimirar potrà !
Coro .
0 Valor 5 amor , ci guida ,
Ardir ci assisterà ! Qui resta. A noi ti affida, Trafitto in mar cadrà ! ( I Proci ' imbarcano . Aniinoo si ritira ... )
SCENA XL Interno delia Reggia come nella Scena IIL
Penelope seguita dalle ancelle .
Pen, Dove il pie' trance ?. Ove arrestarmi ? Incerta ^ Fra la speme , e 1 timore , Tremo, palpito, ondeggio ,
Ma f|uei si è Alcandro ,i che venir qui vcggic \
( ) SCENA XII.
Penelope ed Jlcandmo ,
Che reclii ?.. Me. Ogni nemico
Tratto sul mar per opra
D' Ulisse 5 s' allontana ,
E morte avrìa se ardisse far ritorno .
Al popolo , alle schiere
Già il Prence si disvela 5
E Antinoo al suo poter cedendo , il figlio
Lui rende . Pen. Oh fausti Numi !
Ah lascia eh' io ne vada a lor ... Jle. T arresta .
Ver te appressan .
SCENA ULTIMA.
Ulisse fra Telemaco ed Antinoo , soldati , popolo , Penelope , ed Alcandro .
Vii. Sposa . Ecco a te accanto
Consorte , e figlio , e Antinoo , che a noi tutti Giurò fede , e amistade .
Ani. Sì , consorte fedel , non più nemico avrai ...
Tel. Non più dal padre ,
Da te , lunge n' andrò .
Pen. Venite a questo seno .
Voi mi rendete o cari , tal diletto , Che a dispiegarlo manca al laLbro il detto . Coro .
Dopo il volger di tanti anni , Riacquistammo il padre , il re .
Si rinnovi al nostro Prence _ Puro amore 5 omaggio ^ e fe' .
( )
Fausta arrise alfia la sorte j
Di contento m' inondò ! Strinsi il figlio ed il consorte Che bramar di più non so Quando al pensier
Si desterà Tanto piacer ,
Ch' egual non ha ! Sèmpre il mio cor
Esulterà I E lieto ognor Giubilerà l ,
Tutti .
Sempre il suo cor
Esulterà! E lieto ognor
Giubilerà !
FINE.